Come scegliere il miglior pellet, suggerimenti per l’acquisto

Di seguito alcuni consigli per come scegliere un pellet ottimo adatto alle tue necessità

Come scegliere il miglior pellet per stufe e caldaie
Ogni pellet presenta naturalmente caratteristiche diverse, anche se, per chi possiede una stufa o una caldaia, è estremamente importante capire qual è il migliore disponibile in commercio, tenendo conto ovviamente dei vantaggi legati all’uso di una stufa o una caldaia a pellet. Vediamoli insieme, in modo da valutare qual è il miglior pellet da usare per riscaldare gli ambienti domestici.

L’importanza della provenienza e delle certificazioni: la qualità del pellet
Il pellet, oltre ad essere un combustibile ecologico, ha un potere calorifico decisamente maggiore rispetto ad altri “combustibili di origine legnosa”, anche se a tal fine, per garantire che il materiale produca una potenza calorifica adeguata, è importante fare attenzione alla provenienza dello stesso, che per essere di qualità deve essere controllato da appositi “enti di certificazione europea” (si tratta di enti che eseguono controlli “a sorpresa” presso le “società” produttrici di prodotti certificati, per garantire qualità e sicurezza ai consumatori). Oltre alla “certificazione” dell’origine e della “provenienza” di ogni materia prima usata per la realizzazione del pellet, gli enti controllano anche l’efficienza delle fasi di “stoccaggio” del prodotto, nonché l’imballo e le modalità di trasporto. Prima di acquistare il pellet è dunque necessario verificarne la provenienza e le certificazioni, tenendo conto che, per essere sicuri che il prodotto sia davvero certificato, è necessario accertarsi della presenza del numero “identificativo” dell’azienda, generalmente formato da tre cifre e due lettere (ad esempio “IT” in caso di pellet proveniente dall’Italia, seguito dalle cifre numeriche). I numeri che partono da “0” a “299” “identificano” il produttore del pellet, mentre i numeri che superano il “300” identificano gli importatori (sul sito di “EN Plus” è comunque possibile verificare l’effettiva corrispondenza del produttore o dell’importatore con il codice indicato sulla confezione).

Ma cos’è, esattamente, il pellet? E perché sceglierlo per il riscaldamento degli ambienti interni?
Il pellet rappresenta senza dubbio uno dei combustibili più ecologici disponibili per il riscaldamento degli interni. Si tratta del materiale ideale da utilizzare per riscaldare gli ambienti domestici, proprio perché è in grado di generare una quantità di “emissioni nocive” decisamente minori rispetto a quelle derivanti dalla “combustione” del gasolio e del gas. Il prodotto usato per la realizzazione del pellet, infatti, deriva dagli scarti della “lavorazione” del legno, che una volta prodotti vengono essiccati in modo da ridurne l’umidità, successivamente viene compiuta un’attività di compressione del materiale, in modo da modificare e migliorare la “lignina” (In questo modo, peraltro, non é necessario l’uso di alcun “collante”, e la pressione elevata garantisce una migliore qualità del pellet). Nella produzione del pellet, dunque, non vengono usati scarti inquinanti (come ad esempio le vernici), perché quest’ultime, durante la combustione, potrebbero rilasciare sostanze tossiche per l’uomo e per l’ambiente. Si tratta di un materiale al 100% naturale ed ecologico, è economico e non emette sostanze nocive durante la combustione: un vero alleato per il riscaldamento da usare per caldaie e stufe.

Come selezionare il miglior pellet?
Per scegliere il miglior pellet è innanzitutto tenere conto delle differenze tra i vari tipi di legno usati per la produzione, in modo da comprenderne le diversità di utilizzo. La scelta del pellet adeguato al proprio caso deve essere infatti effettuata tenendo conto di una serie di fattori, primo fra tutti la “qualità” dello stesso, in modo da acquistare il prodotto più adeguato alle proprie necessità, sia in tema di “rendimento termico” che di “combustione”. Prima di acquistare il pellet è necessario valutarne la qualità, controllando la presenza delle certificazioni necessarie. Il pellet, infatti, può essere suddiviso in tre categorie fondamentali: “Classe A1” (il migliore), “Classe A2” (di qualità media) e “Classe B” (di qualità piuttosto bassa). In “Europa”, in particolare, tra le certificazioni più importanti figurano quelle italiane, ovvero “l’ENplus e Pellet Gold”. Anche la quantità di cenere e l’aspetto calorifero sono importanti, tenendo conto che un pellet di qualità, è quello che presenta dei “livelli di cenere inferiori allo 0,7%” sul secco, trattandosi, in quest’ultimo caso, del prodotto ideale per il riscaldamento degli interni (domestico e residenziale). E’ bene tenere conto che la presenza di un’elevata quantità di cenere nel pellet è indice di una scarsa qualità dello stesso (soprattutto se il livello di cenere è superiore al 3%), anche perché, in quest’ultimo caso, l’enorme quantità di cenere prodotta dalla combustione costringe l’utilizzatore ad effettuare una manutenzione molto più frequente del supporto di riscaldamento, con notevoli disagi anche economici. Il potere calorifico del pellet, per essere quest’ultimo di qualità, deve essere invece tra i “4,7 e i 4,8 kWh/Kg”. Tra gli ulteriori fattori da tenere in considerazione nella scelta del miglior pellet figurano anche l’aspetto dei “cilindri di pellet”, che per garantire delle prestazioni elevate non dovrebbero presentare un diametro superiore ai sei/otto millimetri, oltre a presentare, preferibilmente, una superficie liscia. I “cilindri” del pellet, se di qualità, non si devono sfaldare rapidamente, ma rimanere “solidi e compatti”, perché un cilindro che si sfalda subito indica un’eccessiva presenza di segatura, e quest’ultimo elemento, come sopra indicato, rappresenta un indice di scarsa qualità del pellet.

Come scegliere il miglior pellet
Come scegliere il miglior pellet

Come prediligere le essenze del pellet: aspetto e costo dei prodotti
La scelta dell’essenza del pellet dipende da diversi fattori, primo fra quali il “tipo di impianto utilizzato”. Tra le migliori essenze figura sicuramente il pellet di faggio, anche se quest’ultimo sviluppa rilevanti quantità di “cenere”, consuma di più ma, senza dubbio, ha una “resa maggiore”. Il pellet di abete, viceversa, consuma meno ma ha una “resa” inferiore rispetto al primo. Per capire qual è il pellet più adeguato alle proprie esigenze personali è necessario tenere conto degli elementi sopra indicati, valutando la possibilità di optare per dei pellet misti, ovvero con entrambe le assenze (sia “faggio che abete”). Scegliendo quest’ultima soluzione, in particolare, è possibile raggiungere un buon compromesso in ordine all’efficienza del sistema di riscaldamento, proprio perché i “pellet misti” permettono di ottenere ottime prestazioni, sia sul versante della “velocità e accensione” sia sulle prestazioni di “temperature e durata”. Oltre al faggio e all’abete, naturalmente, è possibile optare per ulteriori tipologie di abete, facendo una distinzione tra legni dolci e duri. Appartengono alla prima categoria (ovvero ai legni dolci), soprattutto il pioppo, il pino marittimo, l’abete bianco (e rosso) e il larice; mentre i legni duri sono soprattutto i seguenti: il castagno, il rovere, la betulla, il frassino, l’acero e il faggio“.

Costi e differenze di prezzo tra i diversi pellet
A differenza di altre fonti, come ad esempio il “GPL o il gas metano”, il pellet rappresenta senza dubbio un combustibile economico, anche se il prezzo dipende da diversi elementi, ovvero dalla qualità del pellet, dalla tipologia di essenza e dall’imballaggio. Per risparmiare sui costi si consiglia di acquistare il pellet durante la stagione estiva (prestagionale), perché a partire dal mese di maggio, fino ad agosto, il prezzo del prodotto è decisamente minore (ovvero intorno ai “3,50/4,50 euro per un sacco di 15 Kg”). Per risparmiare sui costi è infine consigliabile i sacchetti più grandi rispetto alle classiche confezioni da “15 Kg”.

Buona scelta!