Nel territorio pugliese, tra le province di Taranto e Lecce, si estende il vitigno primitivo conosciuto soprattutto per i suoi vini intensi e corposi.
Le origini di questo vitigno probabilmente derivano dalla Dalmazia dalla quale poi è stato portato nella regione pugliese intorno al XVIII secolo. Da allora è stato coltivato in queste zone con grande successo tanto da diffondersi anche in altre regioni del sud Italia.
Il primitivo è un vitigno molto precoce ed è proprio da questa sua caratteristica che prende il nome. I grappoli infatti maturano molto prima rispetto agli altri vitigni e anche la fioritura avviene in largo anticipo. Anche per questo motivo, la vendemmia viene fatta intorno alla fine di agosto e nei primi giorni di settembre.
Questo vitigno predilige un clima secco e caldo e si sviluppa bene soprattutto in terreni calcarei e argillosi. Non è adatto alle alte temperature o a climi eccessivamente aridi.
Il primitivo si caratterizza per le sue foglie medie di forma pentagonale e di colore verde scuro che in autunno assumono una colorazione rosso piuttosto scura. I grappoli, invece, sono di dimensioni medie e allungate. Gli acini si presentano di grandezza media e di colore bluastro-neri, ricoperti da pruina presente in quantità abbondante.
Il tronco è robusto e abbastanza dritto mentre il tralcio legnoso è caratterizzato da una corteccia non molto resistente, da una lunghezza media e non presenta molte ramificazioni.
Per quanto riguarda la produzione, il primitivo è un vitigno non molto costante ma la sua produttività è abbastanza considerevole. Inoltre, ha un grande resistenza alle malattie più comuni della vite come la peronospora e l’oidio.